Parafarmacie alla riscossa:
il canale sta conquistando sempre più un posizionamento specifico nel mercato della salute e della cosmetica e si prepara a diventare un punto di riferimento nella vendita di alcune categorie merceologiche voluminose, che richiedono spazio fisico di esposizione.
Con un decreto legislativo del 2006 nascevano le Parafarmacie, ossia punti vendita al dettaglio ai quali è stato consentito di vendere tutti i Farmaci Senza Obbligo di Prescrizione (Sop) e da banco (Otc – Over the Counter), prodotti per l’igiene e d’erboristeria, cosmesi, integratori, articoli sanitari.
Pur richiedendo necessariamente la presenza di un laureato in farmacia, le parafarmacie possono essere di proprietà di terze parti (non necessariamente un farmacista) e spesso sono corner specializzati all’interno dei supermercati (in Italia si stima esistano ormai oltre 320 impianti nella GDO).
La nuova legge determinò immediatamente una corsa alla costituzione o alla trasformazione di molti esercizi commerciali in parafarmacie e, già nel 2012, il numero di negozi che si erano registrati presso il Ministero della Salute e attivi, erano ben 2.571. Tra le parafarmacie, le attività che venivano prevalentemente svolte rimanevano tuttavia quelle originarie e, quindi, gli esercizi commerciali consacrati distintamente a questa nuova specializzazione erano in realtà poco più del 58%, mentre oltre il 41% rimaneva ancora classificabile come negozi di sanitari, ortopedia o di articoli per l’infanzia, pur abilitati a trattare anche le altre categorie.
Il nuovo canale di vendita costituiva però una straordinaria opportunità per le aziende, ed in particolare per quelle di dermocosmesi, le quali riversarono non poche attenzioni e risorse economiche in questi punti vendita, salvo poi constatare in seguito che il fenomeno era ancora al suo debutto e che molti investimenti presentavano rischi economici e di insolvenza finanziaria. Ne conseguì quindi un sensibile rallentamento nell’offerta, una diminuzione della numerosità a causa di molte chiusure e del fallimento di qualche catena e, più in generale, l’opinione diffusa che differentemente da quanto è avvenuto in Francia e Inghilterra, questa tipologia di esercizi non potesse avere una sua natura specifica sul mercato Italiano.
Come spesso accade nella storia imprenditoriale italiana, il tempo ha sistemato le cose e negli anni anche il canale Parafarmacia ha trovato un suo posizionamento sul mercato ed un suo equilibrio economico, facendo crescere il numero di esercizi dal 2012 ad oggi ben del 19,2%.
A Novembre 2017 il censimento MMAS Parafarmacie ha accertato l’esistenza di 3.530 esercizi commerciali, che confrontato con la dimensione numerica dello storico e più maturo canale Farmacia, ha già una proporzione di circa un quinto.
Si tratta di negozi presenti più che altro nei centri storici delle Città o dei Comuni (nel 42% dei casi), ma che appaiono sempre più sovente anche all’esterno dalle aree urbane, per godere di affitti più convenienti e potersi dotare di spazi più ampi (il 15,6% ha scelto questa soluzione).
Circa il 10% di questi punti vendita è inserita all’interno dei Centri Commerciali e di catene della GDO ed il 3,3% nelle vicinanze di un ospedale o una clinica.
I negozi sono strutturati nel 90% dei casi in spazi che non superano i 100 mq. anche se, negli ultimi 5 anni, questo dato mostra un leggero trend di crescita numerica delle superfici medie (cioè quelle tra i 50 ed i 100mq.)
Infatti, rispetto alle dimensioni medie delle farmacie, le parafarmacie impegnano spazi leggermente più grandi, per poter ospitare categorie di prodotti e articoli che abitualmente richiedono volume (come ad esempio i presidi sanitari) e più spazio di esposizione (come nel caso del cosmetico).
È interessante osservare che, forse un po’ per rincorrere questo stesso trend, oggi anche le farmacie cercano una maggior ottimizzazione dei loro spazi, liberando più mq. disponibili per l’esposizione attraverso investimenti nella robotizzazione dei magazzini.
La maggiore libertà di scelta nella collocazione che la Parafarmacia ha rispetto alla Farmacia (la quale deve per sua natura sistemarsi nei punti più “caldi” e di traffico del territorio) e le necessità di avere più spazio a disposizione per l’esposizione dei prodotti, ha indotto la Parafarmacia a spendere più risorse in spazio (mq. Del negozio) che in personale presente. Infatti, se il numero medio di addetti presenti nelle farmacie è pari a 3,95 persone full-time equivalenti, il dato relativo alle Parafarmacie è di 2,24.
Questo fattore è stato innanzitutto condizionato dalla crisi iniziale del settore (descritta in premessa) e che a cinque anni di distanza ha fatto perdere una media di mezzo addetto per punto vendita.
Poste in confronto tra loro le farmacie e i negozi di parafarmacia hanno mediamente lo stesso numero di vetrine (circa 2 vetrine per esercizio). Infatti, oltre il 68% delle Parafarmacie sono dotate di 1 o 2 Vetrine affacciate su strada, mentre quelle con un numero maggiore rappresentano solo il 20% del canale. I Negozi che non sono dotati di alcuna Vetrina sono presenti circa nel 12% dell’universo.
Gli esercizi appartenenti a questo canale hanno un’ampia gamma d’offerta che comprende dalla Cosmetica ai prodotti per il Bambino. Nel corso delle interviste MMAS che sono state condotte a tutti gli operatori, le categorie che sono state citate come le più vendute sono: la Cosmetica nell’ 82,2% dei casi, la vendita e il noleggio di apparecchiature biomedicali (come Aerosol, Sfigomanometri, Idropulsori) per il 71,8%, i prodotti OTC e Farmaci da Banco nel 64,2%, i prodotti fitoterapici, di erboristeria e omeopatia, ciascuno mediamente nel 25% delle citazioni.
Tuttavia i responsabili delle Parafarmacie non hanno dimenticato di menzionare articoli come la Calzatura (8,7%), i prodotti di Oral Care (8,1%) e il Non Food per il Bambino (7,1%).
Osserviamo quindi, un canale Parafarmacia che, negli ultimi 5 anni è cresciuto numericamente e in termini qualitativi di estensione dell’offerta, dove gli operatori hanno saputo riorganizzare la propria struttura mantenendo superfici adeguate ad un territorio che, spesso, non è quello urbano (più di giurisdizione della farmacia) ed ottimizzando i costi attraverso un contenimento del personale addetto in negozio.
In linea tendenziale, il canale Parafarmacia sta conquistando sempre più un posizionamento specifico nel mercato della salute e della cosmetica che, dopo il primo decennio di adattamento e di confronto con la domanda del consumatore, potrà diventare un riferimento nella vendita di alcune categorie di articoli più voluminosi e che richiedono spazio fisico di esposizione.
Articolo di GianPaolo Macario, @gpaolomacario (pubblicazione su Bellezza in Farmacia, mte edizioni)
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